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C’era una volta il principe… c’era, ma ora non c’è più!

E dopo aver passato la fase mamma-castoro “Dai, raccontami una storia” siamo arrivati a “Che film vediamo oggi?”. All’inizio la mia risposta era “quello che preferisci amore” ma ho capito che non può più funzionare.

Walt Disney, Public domain, via Wikimedia Commons
Walt Disney, Public domain, via Wikimedia Commons

Dopo 418 visioni della Sirenetta, la Bella e la Bestia, e Aladdin, è rimasta incuriosita da Biancaneve. No, amore, io ti amo ma vedere una che per un’ora e mezza passa la scopa a terra canticchiando con gli uccellini un pezzo che fa “Cantando prenderò la scopa e dopo un po' invece di spazzare di ballar con lei mi sembrerà” mi vengono i conati.

 

Allora ci siamo dirette verso i nuovi cartoni della Disney, per intenderci roba più altolocata quale Frozen, Brave o Oceania, e lì mi si è aperto un nuovo mondo.

 

Niente principi dai capelli incollati, né sindromi di Stoccolma dopo mesi di incarcerazione forzata in un castello tetro dove l’unico modo che hai per sopravvivere è parlare con candelabri francesi, né relazioni clandestine con ladruncoli che, sotto acido, ti portano in giro su un tappeto volante.

Chi ti salva allora mia bella principessa?

Ti salva la tua famiglia o, meglio ancora, ti salvi da sola.

 

Così tra una principessa che sfida le onde e un semidio e un’altra che fermamente decide di non sposarsi per dedicarsi al tiro con l’arco, ho iniziato a sentirmi finalmente in pace con il mondo Disney che agli uccellini che portano straccetti e ai topolini che cuciono vestiti preferisce un bel pupazzo di neve che vuole solo prendere il sole, ignorando completamente tutti i principi della termodinamica.

 

Però è così che questi film ti fregano. Strappandoti una risata, a te che sai che brutta fine farebbe quell’adorabile pupazzone che ama i caldi abbracci ma che probabilmente te se scioglierebbe addosso in meno di un minuto. E alla fine ti ritrovi a lavare i piatti mentre spontaneo ti esce un “non c’è di che ok tranquilla”, con tua figlia che ti guarda soddisfatta perché finalmente sei passata al lato oscuro.

 

Eppure, devo ammetterlo, questi nuovi film hanno avuto il loro effetto. Ora mia figlia non sogna più il bacio dell’amore col principe azzurro, ma piuttosto di sfidare il destino come Merida. E tra una visione e l’altra, mi rendo conto che forse, alla fine, non è poi così male.

 

E poi la rivelazione più grande. Arriva il momento culminante di Frozen, Anna sta per trasformarsi in un blocco di ghiaccio, e tutti – compresi i personaggi del film – sono convinti che l’unico modo per salvarla sia il bacio del principe. Ma no! L’”atto di vero amore” non è quello romantico, ma il sacrificio di una sorella per l’altra. E lì, mentre mia figlia lo guarda con gli occhi sgranati, capisco che forse un po’ di speranza c’è.

 

Certo, continuo a dover vedere gli stessi film in loop finché non posso recitarli a memoria con un malcelato disgusto, ma almeno adesso, invece di aspettare il momento del bacio, mia figlia mi chiede di comprarle un arco e delle frecce. Piccoli progressi. Certo, ho ancora paura del giorno in cui si immedesimerà troppo in Mulan e proverà a radersi i capelli con una spada, ma per ora mi accontento.

 

E poi, diciamocelo: tra ballare con una scopa e salvare il mondo, chi non sceglierebbe la seconda opzione?

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